Nicola Nannini 

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  • Notte e verdi bagliori, 2016. Olio su tavola (60x80 cm)
  • Ingresso Notte, 2019. Olio su tela (60x70 cm)
  • Oggetto Notte N3, 2017. Olio su tavola (60x72,5 cm)
  • Night Fuel N2, 2019. Olio su tavola  (40x50 cm)
  • Notte Locanda chiusa, 2019. Olio su tavola (60x80 cm)
  • Notte e verdi bagliori, 2016. Olio su tavola (60x80 cm)

  • Ingresso Notte, 2019. Olio su tela (60x70 cm)

  • Oggetto Notte N3, 2017. Olio su tavola (60x72,5 cm)

  • Night Fuel N2, 2019. Olio su tavola (40x50 cm)

  • Notte Locanda chiusa, 2019. Olio su tavola (60x80 cm)

  • Notte e verdi bagliori, 2016. Olio su tavola (60x80 cm)
  • Ingresso Notte, 2019. Olio su tela (60x70 cm)
  • Oggetto Notte N3, 2017. Olio su tavola (60x72,5 cm)
  • Night Fuel N2, 2019. Olio su tavola  (40x50 cm)
  • Notte Locanda chiusa, 2019. Olio su tavola (60x80 cm)

Nato a Bologna nel 1972, vive e lavora tra Bologna e Vicenza. Dopo la maturità classica si diploma con il massimo dei voti all’Accademia di Belle Arti di Bologna. 

Esponente della giovane pittura italiana è attivo dalla metà degli anni ’90. I suoi quadri trattano i luoghi e le persone che l’artista osserva durante il quotidiano. È possibile infatti ammirare le città di Ferrara, Bologna e i luoghi di provincia della grande pianura con i loro abitanti. I luoghi vengono visti sia di giorno che di notte. Quest’ultima versione, nata dopo che l’artista ha visto l’opera Cavalli di notte (1883) di Giovanni Boldini, darà vita alla serie dei Notturni. Tutte queste abitazioni vengono viste con l’occhio indagatore di Nannini mostrandone i pregi e difetti.

Nannini prima di essere pittore e forse un collezionista. Colleziona case (visibili nelle serie Houses e Notturni) e persone (Types). Quest’ultime sono rappresentate in tavole anatomiche, dove però non si vedono solamente gli organi interni delle persone, ma anche gli oggetti contenuti nelle loro tasche e borse. Questo perché se siamo quello che mangiamo, siamo anche quello che usiamo.

I quadri di Nicola non sempre sono completi, spesso presentano parti di non finito. Questo aspetto porta lo spettatore a scandagliare l’opera alla ricerca di un movimento, un qualcosa che dia conferma che l’opera sia viva perché come dice Nannini: “Finché la pittura non è finita, è viva”.

Il suo percorso espositivo inizia precocemente e si snoda tra personali e collettive di interesse nazionale ed internazionale. Le principali esposizioni personali lo hanno visto protagonista a: Den Haag, Rotterdam e Amsterdam presso la galleria Smelik & Stokking; Milano (Spazio Bocca in Galleria); Roma (Tondinelli Art Gallery); Brindisi (il Tempietto); Bari (Le Muse); Szekesfehervar in Ungheria presso la GAM Nazionale; Bologna (Museo della Sanità, complesso monumentale di Santa Maria della Vita); Parigi, New York in collaborazione con WP (Work in Progress) Bologna; progetto “Golem”, Galleria Il Ponte (Bologna). Le principali esposizioni collettive lo hanno visto presente presso alla 54° Biennale di Venezia, padiglione Italia “Arte Italiana, 1968-2007, Pittura” a cura di V.Sgarbi, Palazzo Reale Milano; 58° Premio Michetti “Nuovi Realismi” a cura di M.Sciaccaluga.

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